Nella Valle Sabbia, c’è un’area montana che offre una vasta gamma di paesaggi incontaminati con sentieri escursionistici di diversi livelli di difficoltà. L’escursione è quella che conduce ai Corni di Savallo partendo da Comero e passando attraverso il Rifugio Nasego. La Corna di Savallo sono un’imponente formazione rocciosa situata a circa 1500 metri di altitudine. Il panorama dalla cima è mozzafiato e offre una vista a 360 gradi sulle montagne circostanti. L’ escursione a essa è un’esperienza indimenticabile per gli amanti della montagna e della natura. Il percorso attraversa una vasta area di prati e boschi di conifere, offrendo un panorama unico sulle montagne circostanti. Durante l’inverno, la neve e il ghiaccio rendono questo paesaggio ancora più affascinante e offrono un’esperienza indimenticabile a chi ama camminare nella natura.
Ascesa : 680 mt. circa
Lunghezza anello : 3,3 Km.
Durata media;: h. 2:20
Altitudine partenza : 730 mt.
Altitudine max. : 1436 mt.
Periodo : tutto l’anno
Difficoltà : E(Escursionistica)
Punti interesse : rifugio,vetta,
Tipo percorso : sentiero con ghiaia parte bassa e prativo parte alta ,
Appoggio : Rifugio Nasego aperto quasi sempre ;
Equipaggiamento : abbigliamento escursionistico adatto alla stagione
Si raggiunge in auto il crocevia di Nozza in Valle Sabbia si prosegue a sinistra la vallata per Casto con direzione Lodrino, si sale oltrepassando la frazione Briale e di Famea . Sulla destra si trovano le indicazioni per la frazione più alta di Comero. Una volta raggiunta la frazione, consigliabile lasciare la vettura nel piccolo parcheggio che si trova sulla destra in prossimità delle ultime abitazioni, in quanto se si sale ulteriormente per la strada di servizio al Nasego difficilmente si può trovare spazio per parcheggiare ameno che si desideri partire più in alto dove è allestita la teleferica per il rifugio stesso.
Dal parcheggio ci si dirige verso le ultime case del borgo (insegna verde verso destra per il Rif. Nasego) dove una stretta strada risale il versante nel folto della vegetazione. Volendo si può prendere una scorciatoia che sale diritta nel valloncello per gradoni ricavati nel terreno abbastanza ripidi che bypassa parte della strada cementata. Sulla mappa il sentiero nella parte iniziale coincide con il sentiero n. 550 del CAI che risulta essere l’anello valsabbino che da Casto porta alle Pertiche Alte valicando il promontorio in prossimità del Rifugio Nasego. A un secondo bivio prende la numerazione di più breve percorrenza col n. 482 e infine dal rifugio tramite la dorsale erbosa fino alla vetta . Quest’ultimo tratto di percorso coincide anche con il tratto che percorrono appassionati di corsa in montagna tanto che sulla sommità è posizionato un tabellone di arrivo e stampigliato il nome della gara, questa parte da Casto e supera un sentiero che nella parte centrale è molto ripido e il totale di dislivello da sostenere è di mille metri . Il tratto per raggiungere la croce è poco più avanti ed è il tratto più esposto con un corrimano metallico di sicurezza. Quassù termina anche la via ferrata che sale dal fondo in prossimità della partenza della teleferica ed è collocata nella parte più irta e selvaggia sul versante assolato della montagna, dove pendii erbosi e costoni rocciosi si susseguono. Essa è meta di tanti arrampicatori che nel periodo primaverile ed estivo si cimentano con la salita su roccia, attraversando placche rocciose, torrioni e creste affilate. Le difficoltà non sono estreme e vi è la possibilità d’ interromperla e fare rientro al rifugio con sentieri alternativi, comunque è importante avere i dispositivi di ferrata e avere capacità commisurate alle difficoltà che ognuno è in grado di sostenere. Il rifugio è un buon punto di appoggio sia per ristorarsi sia per cattivo tempo. Esso è gestito da un gruppo di volontari locali che ben si prestano a ristorare il visitatore. Nel periodo invernale, specie dopo una leggera nevicata, la zona viene investita da un fascinoso aspetto lunare, pendici e avvallature sommitali imbiancate da soffice neve che contrastano con il grigio cupo del cielo, le creste che si dilungano a est come sentinelle di pietra che vegliano sulla valle
Alfredo Chiodi
Accompagnatore di Escursionismo del CAI di Gavardo sottosezione di Brescia.Esperto conoscitore delle montagne bresciane in particolar modo di quelle della ValleSabbia ,territorio in cui vive ed effettua le sue escursioni .Collaboratore dell’equipe di vivilavalsabbia.com
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