La salita al Cornone di Blumone presenta difficoltà alpinistice poco difficile, tuttavia non si deve banalizzare la salita nella parte terminale che presenta difficoltà in arrampicata pari al I grado , da non sottovalutare nemmeno la discesa in quanto il terreno in cui ci si muove presentà dei rischi di caduta di rocce dall’alto per cause accidentali o per il passaggio di altri scalatori.
Ascesa : 500 mt. circa
Lunghezza : 3 Km.
Durata : solo salita 2,00 h.
Altitudine partenza : 2360 mt.
Altitudine max. : 2843 mt.
Periodo : Estate
Difficoltà : PD (Poco Difficile)
Punti interesse : Passo Blumone
Tipo percorso : sentiero militare fino al passo,passaggi su roccia I grado
Appoggio : Rifugio Tita Secchi
Equipaggiamento : abbigliamento montagna , consigliata l’attrezzatura di arrampicata quale casco , corda , qualche cordino e moschettone per l’autosoccorso
Giunti al lago d’Idro ,appena dopo l’abitato di Anfo imboccare la strada per Bagolino. Superato l’abitato seguire la vallata per circa 10 km. fino ad arrivare in Loc. Gaver.Presso l’albergo Blumonbreak svoltare a sinistra ed inforcare la strada con svariati tornanti fino al goletto di Gavero proseguire per circa un km chilometro . Lasciare l’auto nel parcheggio a fianco della malga di Cadino della Banca (1800 mt).
17 Agosto-2020
Appena scesi dalla scalinata in fronte al rifugio ci imbattiamo nella segnaletica che ci indica la direzione per il passo Blumone, il sentiero da percorrere è per il primo tratto in piano e corre parallelo al lago sottostante in direzione Nord -Est. La traccia coincide con la vecchia mulattiera militare che sale gradatamente con lunghi traversi e dolci tornanti lungo le pendici settentrionali del Cornone . Essa è costituiti da un selciato di blocchi di granito ben posizionati e contornati da muri a secco verso valle .Per quasi tutto l’intero percorso la regolarità della mulattiera, eccetto la parte esposta alle scariche di sassi ed al dissesto valanghivo nel periodo invernali, ci permetterà di raggiungere il passo senza fatica. Solo qua e là qualche massoo da raggirare e qualche lingua di neve da attraversare prima di giungere in prossimità del passo.
Una volta giunti al Passo Blumone sulla destra si presentano tracce di sentiero che risalgono lo spallone nord,anche in questa parte di percorso bisogna fare attenzione a non andare fuori percorso , specialmente sul crinale dove una falsa traccia ci porterebbe troppo a sinistra proprio sopra uno strapiombo sul lato est della montagna.
Arrivati alla sommità della cresta ci aspetta una lunga attraversata quasi spesso ostacolata dalla neve fino allo spallone ovest che sale fino alla vetta. La traversata non presenta particolari problemi ,ma talvolta considerata la permanenza di neve fino a tarda estate e nel caso le tracce risutassero lisce e ghiacciate è bene calzare dei ramponi o ramponcini per non correre il rischio di scivolare sul pendio.
Raggiunto lo spallone sempre seguendo le tracce di sentiero e degli ometti in pietra perveniamo sotto il bastione finale che si presenta come un largo canalone pietroso con molte placche granitiche .Per la salita è ragionevole scovare i passaggi meno impegnativi in quanto questa arrampicata è da considerarsi poco difficile e quindi può essere condotta in libera senza l’utilizzo di corde per la progressione.Basta un pò di attenzione sia per se che per gli altri che transitano sottostante.
Una volta superate le ultime placche si esce in piano verso la vetta raggirando dei blocchi di granito poi, continuando verso il tralicio trigonometrico posizionato sulla parte più alta ,si può raggiungere il luogo più panoramico. Oggi il cielo è alquanto coperto e della nebbia occlude la visione verso tutta la valle del Caffaro e alle montagne circostanti, si riesce comunque a scorgere verso ovest il lago della Vacca con il rifugio Tita Secchi ai sui piedi.
Dopo esserci soffermati per un frugale spuntino ci accingiamo alla discesa che presenta difficoltà maggiori che in salita. Dall’alto infatti è più difficile individuare i passaggi effettuati precedentemente ,prestiamo comunque attenzione a dove sono stati rinfrescati i bolli rossi marcati sulla roccia.
Nel rientro ci soffermiamo al rifugio per sorseggiare una rinfrescante birra e per festeggiare la conclusione della nostra ascensione alla vetta ,durata gran parte della mattinata .Rientrando per la val Cadino , stanchi e doloranti ma soddisfatti della nostra esperienza, ci accingiamo a recuperare le nostre vetture lasciate la mattina presso la malga Cadino. Esse ci riporteranno ai nostri casolaria ed alle nostre routine quotidiane ma con la gioia di aver trascorso una giornata indimenticabile.
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